Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"


LA FIGURA DEL DRAMATURG.
LE MACCHINE DELLA DRAMMATURGIA
Master di primo livello

Urbino
febbraio - aprile 2007

informazioni e iscrizioni:
Stefania Rocco
tel 0722 305651
tel 0541 759316
email t.mattioli@virgilio.it

tutte le informazioni in dettaglio:
www.uniurb.it/maslet

Università di Urbino

LA FIGURA DEL DRAMATURG
LE MACCHINE DELLA DRAMMATURGIA

Master di primo livello

A voice comes to one in the dark. Imagine
Samuel Beckett


Il primo master in Italia dedicato alla figura del dramaturg e alla drammaturgia. Promosso dall’Università degli studi Carlo Bo di Urbino, si svolgerà tra febbraio e aprile 2006 a Urbino.
Direttore del corso è Tiziana Mattioli e il comitato scientifico è composto da Guido Arbizzoni,Giorgio Cerboni Baiardi, Stefano Arduini, Ettore Catalano, Roberto Paci Dalò.

Alcune note
Un’idea di drammaturgia espansa che partendo dal testo lo fa esplodere nella macchina scenica confrontandolo – senza stabilire una scala di importanza – con tutti i materiali di uno spettacolo. Così il suono, lo spazio, il corpo dell’interprete, le tecnologie della luce e del video fino alla robotica. E un’idea di drammaturgia che, a partire da una riflessione più strettamente legata alla messa in scena, si amplia fino a intrordursi in maniera virale in altri territori apparentemente non direttamente collegabili all’area di azione della drammaturgia stessa. E’ così che che si può evocare una drammaturgia al plurale e al collettivo. Drammaturgie della vita, quindi, dove il dramaturg si materializza in un altrove cangiante.

Un pensiero e una pratica drammaturgica intervengono perciò anche nel lavoro di (fra gli altri) progettisti, traduttori, urbanisti, musicisti, curatori, cineasti, disegnatori di fumetti, programmatori, hackers fino ad arrivare (paradossalmente?) a figure professionali che si occupano dell’amministrazione della città, della programmazione di una rete televisiva o radiofonica. Insomma drammaturgia anche come arte del mettere in relazione luoghi, territori, persone diversi. Arte del network e del collettivo. Arte della trasmutazione, trasmigrazione, traduzione. Un’investigazione alla luce anche dell’impatto dello sviluppo tecnologico sul teatro e sull’idea di drammatugia oggi. Lo spettacolo come interfaccia.

Dove, ad esempio, l’unica possibilità per sviluppare all’ennesima potenza le immagini di uno spettacolo è quella di produrre un’opera radiofonica. “A voice comes to one in the dark. Imagine”. È così che nella sottrazione è possibile l’evocazione di qualcosa che va ben al di là dell’immagine creata dall’autore. Si chiede allo spettatore di creare le sue di immagini. Nonostante tutti gli sviluppi tecnologici è per questo la radio è un medium ben più immaginifico della televisione.

Per aiutarci a definire una particolare figura di drammaturgo-progettista che fa sue le componenti più preziose espresse da un microcosmo chiamato ‘Italia’ nell’arco di secoli. Dove Dante convive con i progettisti cresciuti grazie a Adriano Olivetti nell’Italia degli anni Cinquanta. Dove la forza assoluta della metrica è nella nostra quotidianità. Dove grande importanza è data alla necessità continua di creare spazi. Spazi del pensiero, spazi fisici, spazi della rete. Dove ogni luogo, qualunque luogo, è importante e ricco di possibilità. Conseguentemente ogni persona, qualunque persona, è unica e irriproducibile. In una quotidianità che fa dell’arte dell’ascolto una pratica indispensabile. Dove la pratica della fantasia non è un’azione lasciata nelle mani di alcune categorie privilegiate.

Strategie
Il master è pensato come una macchina, un dispositivo che attraverso un’immersione in mondi (apparentemente) lontani permette di riflettere nuovamente sui materiali base, archetipici, della messa in scena per evocare scenari altri e avventurosi della contemporaneità.
Dove l’incontro/scontro tra i materiali permette l’evocazione dell’inaspettato. Dove la pratica della traduzione assume un valore assolutamente positivo (siamo così abituati a pensare al problema della traduzione perdendo di vista l’indispensabilità della traduzione, talvolta anche nella propria lingua).
Dove il testo può addirittura scomparire dallo spettacolo ma non per questo relativizzare l’importanza della parola. Dove scritture classiche trovano nuova vita e ulteriore possibilità interpretative alla luce dell’utilizzo delle tecnologie.
Dove i partecipanti possono apprendere una serie di informazioni e allo stesso tempo entrare in contatto con le vite delle persone. Con l’emozione di esperienze vissute.
Dove è necessario costruire un territorio nitido e congegnato come un dispositivo di precisione così preciso da permettere la creazione di scarti, sterzate, blackout del pensiero. Dove l’interpretazione di un testo può passare attraverso parametri che investono tutti i sensi relazionando luce a metrica, frasi a decibel, parole a corpo. Corpografie.

Workshop e manufatti
Un luogo come questo richiede la creazione di manufatti. Un master così immaginato non può non essere anche un laboratorio che produce e che presenta pubblicamente questi materiali. Tra i formati da realizzare: spettacolo, cd audio, opera radiofonica, video, libro / quaderno, sito web. Un inaspettato master-workshop che lavora su ciascuno dei partecipanti.

Luoghi e permanenze
Un luogo deve essere straordinario e la straordinarietà di un luogo talvolta è cosa molto semplice. Un semplice scarto temporale permette di esperire un luogo in maniera radicalmente diversa. Ugualmente importante è disegnare il luogo in cui si lavora. I luoghi sono fatti di spazi fisici e elettronici per cui il progetto si svolge parallelamente a Urbino e su Internet.

A Urbino è allestito uno spazio di lavoro tecnologicamente avanzato attrezzato con impianto suono, videoproiezione, computer, materiale scenotecnico, connessione Internet DSL.
Indispensabile lo sviluppo di un sito web che diventa il “media lab on-line” nel quale trovano spazio i materiali realizzati dai partecipanti all’interno del master e tutte le informazioni elaborate dai docenti stessi. Una finestra aperta sul mondo che permette a chiunque di seguire lo sviluppo del lavoro.

Molto interessante sarebbe l’ipotesi di un master che genera un laboratorio permanente che prosegue al di là di questo primo periodo di lavoro. Utile da questo punto di vista la continuità del media lab on-line e allo stesso tempo la compagnia Giardini Pensili potrebbe, sempre insieme all’Università di Urbino, continuare a sviluppare il lavoro avviato in una residenza a Urbino e in collaborazione con altre strutture in Italia e all’estero.

Fil rouge
Autori di riferimento saranno Samuel Beckett, Heiner Müller, in buona compagnia di folks come Dante, James Joyce, Pier Paolo Pasolini). In particolare il lavoro dell’ultimo periodo di Beckett che tanto ha a che vedere con l’utilizzo di macchine e tecnologie. Basti pensare all’uso di voci registrate, alle luci, allo spettacolo come chirurgica partitura fino alle straordinarie produzioni televisive realizzate dalla’autore stesso. Le tematiche da lui elaborate diventano quindi tematiche portanti – anche se talvolta invisibili – per il master.
Nell’aprile 2006 evento finale in forma di spettacolo aperto al pubblico.


LA FIGURA DEL DRAMATURG. LE MACCHINE DELLA DRAMMATURGIA
Un master dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
in collaborazione con Giardini Pensili Rimini, Internationale Heiner Müller Gesellschaft Berlin, Universidad del Claustro de Sor Juana Ciudad de México, Le Guadalupe Volterra,
Velvet Factory Rimini

Media partner: Hystrio, ateatro.it



Docenti

Guido Arbizzoni (Università di Urbino), Stefano Arduini (Università di Urbino), Andrea Balzola (Accademia di Belle Arti di Brera), Lorenzo Bazzocchi e Catia Gatelli (Masque Teatro), Claudia Cannella (Hystrio, Milano), Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti (Istituto Statale d’Arte e Accademia di Belle Arti di Urbino), Enrico Casagrande e Daniela Nicolò (Motus), Ettore Catalano (Università di Bari), Giancarlo Cauteruccio (Krypton), Giorgio Cerboni Baiardi (Università di Urbino), Andrea Cortellessa (Roma), Roberto M. Danese (Università di Urbino), Carlo de Incontrera (Teatri di Udine e Monfalcone, Scuola Normale di Pisa), Marco De Marinis (Università di Bologna), Maurizio Di Rienzo (Roma), Patrizio Esposito (Napoli), Nicoletta Fabbri (Rimini), Pinotto Fava (Roma), Gabriele Frasca (Napoli, Università per Stranieri di Siena), Graziella Galvani (Urbino), Claudio Gasparotto (Movimento Centrale), Gerardo Guccini (Università di Bologna), Peter Kammerer (Università di Urbino), Barbara Martinini (Giorni Felici), Tiziana Mattioli (Università di Urbino), Caroline Michel (Parigi), Giordano Montecchi (Bologna, Conservatorio di Parma), Leonardo Montecchi (Rimini), Anna Maria Monteverdi (Lucca, Università di Bologna, Pisa e Imperia), Roberto Paci Dalò (Giardini Pensili), Franca Perusino (Università di Urbino), Giampaolo Proni (Università di Bologna), Paolo Puppa (Università di Venezia), Davide Rondoni (Bologna), Klaudia Ruschkowski (Volterra, Internationale Heiner Mülller Gesellschaft Berlin), Emanuele Quinz (Universitè de Paris VIII), Luca Ruzza (Open Lab Company, Università la Sapienza Roma), Paolo Rosa (Studio Azzurro, Accademia di Belle Arti di Brera), Marcello Sambati (Dark Camera, Roma), Wolfgang Storch (Volterra, Internationale Heiner Mülller Gesellschaft Berlin), Angelo Trezza (Università di Urbino), Valentina Valentini (Roma, Università della Calabria), Silvano Voltolina (Comacchio, Spina Festival), Maurizio Zanardi (Cronopio Edizioni, Napoli),
Emanuele Zinato (Università di Padova)

informazioni
Stefania Rocco, telefono 0722.305651
t.mattioli@virgilio.it
www.giardini.sm/masterdramaturg
www.uniurb.it/maslet



contatto

Stefania Rocco
tel 0722 305651
tel 0541 759316
email t.mattioli@virgilio.it

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DOCENTI

Guido Arbizzoni (Università di Urbino)

Stefano Arduini (Università di Urbino)

Giorgio Cerboni Baiardi (Università di Urbino)

Andrea Balzola è drammaturgo e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha insegnato alle Università di Torino, Firenze e Palermo. Autore di numerose pubblicazioni teoriche, tra cui La nuova scena elettronica (con F. Prono, Rosenberg & Sellier, Torino,1994), suoi testi sono pubblicati in antologie sullo spettacolo multimediale come Elettroshock. 30 anni di video in Italia (Castelvecchi, Roma, 2000), Digital Performance (Anomos, Parigi, 2002), Il Dramaturg e Il meglio di Ateatro (Principe Costante, Udine, 2004). Con Anna Maria Monteverdi ha pubblicato i volumi Le arti multimediali digitali (Garzanti, Milano, 2004) e Storie Mandaliche (Nistri-Lischi, Pisa, 2005). www.andreabalzola.it

Lorenzo Bazzocchi / Catia Gatelli (Masque Teatro)
www.masque.it

Claudia Cannella è nata a Milano il 26 gennaio 1966. Dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea in lettere moderne all'Università di Pavia (Storia del Cinema) e il dottorato di ricerca in Storia del Teatro all'Università di Firenze. Giornalista pubblicista dal 1992 e direttore responsabile della rivista Hystrio (dove lavora dal 1990) dal 1998. Collaboratrice fissa del Corriere delle Sera (pagine milanesi, a partire dal 2000) e di Vivimilano (inserto settimanale milanese del Corriere della Sera, a partire dal 1995) per quanto riguarda la prosa. Altre collaborazioni: Pass Milano, Ridotto, Il castello di Elsinore, Drammaturgia. E’ stata ed è membro della giuria del Premio Ubu, del Premio Ugo Betti, del Premio Teatro Totale, del Premio Microfono di cristallo.
www.hystrio.it

Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti hanno studiato cinema d'animazione e pittura a Urbino e lavorano insieme dal 1995 alla creazione di video e installazioni. Dal 1999 collaborano con la compagnia teatrale Socìetas Raffaello Sanzio. Svolgono attività didattica presso l'Istituto Statale d'Arte e l'Accademia di Belle Arti a Urbino.
www.carloni-franceschetti.it

Enrico Casagrande / Daniela Nicolò (Motus)
Motus nasce a Rimini nel 1991, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Strutturato come nucleo di lavoro aperto alle più diversificate collaborazioni artistiche, in un’ottica di assoluta promiscuità fra le forme espressive, ha prodotto numerosi spettacoli teatrali ed eventi/accadimenti specificatamente concepiti per spazi anomali. Dal 1999 al 2002 il gruppo consegue il Premio Giovani Talenti dalla rivista Lo straniero e tre Premi Ubu, l’ultimo dei quali per <<il gioco di sdoppiamento delle immagini e del racconto nell’evoluzione del Progetto Rooms>>. Dal 2003 Motus parte per un nuovo viaggio artistico fra le immagini e le parole di Pier Paolo Pasolini da cui nascono gli spettacoli Come un cane senza padrone, ispirato al romanzo Petrolio, e L’Ospite, tratto da Teorema, che ha debuttato al Teatro Nazionale di Bretagna dopo una lunga residenza in Francia. Attualmente Motus sta lavorando attorno alle opere di un altro autore maudit: Rainer Werner Fassbinder.
www.motusonline.com

Ettore Catalano (Università di Bari)

Giancarlo Cauteruccio è nato a Marano Marchesato-Cosenza il 1 luglio 1956. Dal 1975 vive e opera a Firenze. Regista e scenografo, formatosi da studi d’arte e di architettura presso l’università di Firenze, Cauteruccio può essere compreso nella schiera dei registi più innovativi nell’area della seconda avanguardia teatrale italiana. Nel 1977 fonda a Firenze il gruppo teatrale ‘Il Marchingegno’ con cui opera fino al 1982 anno nel quale da vita alla compagnia Krypton con la quale è tutt’oggi impegnato nel suo percorso di ricerca teatrale. Al suo attivo si contano oltre trenta allestimenti registici e scenografici di spettacoli inseriti nel circuito nazionale ed una intensa attività all’estero che ha portato le produzioni del regista dal La Mama Theatre di New York al Mossoviet di Mosca, da Documenta di Kassel al Festival di Zagabria, da Oslo a Valencia a Berlino. Una particolare attività è stata svolta da Cauteruccio nella città austriaca di Linz dove il regista ha realizzato lo spettacolo inaugurale del festival Ars Electronica nell’86, successivamente lo spettacolo Angeli di Luce ed infine la messa in scena de L’Oro del Reno di R.Wagner alla Brucknerhaus . Dal 1991 Giancarlo Cauteruccio è direttore artistico del Teatro Studio, dal 2003 dirige la Collana di teatro delle Edizioni della Meridiana ed è docente incaricato per il Corso di Scenografia presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze e dal 2004 è anche responsabile delle attività teatrali e degli eventi urbani del Comune di Scandicci.
www.scandiccicultura.org

Andrea Cortellessa è nato a Roma nel 1968. Dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università «La Sapienza» di Roma. Collabora ai programmi culturali di RAI-Radio Tre. Del 1998 è Le notti chiare erano tutte un’alba. Antologia di poeti italiani nella prima guerra mondiale (Bruno Mondadori); del 2000 la monografia Ungaretti, corredata da video (Einaudi Tascabili-RAI Educational). Ha curato diversi volumi fra i quali, da ultimi, Giorgio Manganelli, La favola pitagorica. Luoghi italiani (Adelphi 2005), Giovanni Raboni, La poesia che si fa. Cronaca e storia del Novecento poetico italiano 1959-2004 (Garzanti 2005), l’antologia Parola plurale. 64 poeti italiani fra due secoli (in collaborazione con altri sette critici, Luca Sossella 2005). Collabora ad «Alias» (supplemento del «manifesto»), a «ttL» (supplemento della «Stampa»), a «Stilos», a «L’Indice dei libri del mese» e a «La Rivista dei libri».

Roberto M. Danese (Università di Urbino)

Carlo de Incontrera, nato a Trieste nel 1937, è compositore e musicologo. E' stato docente di Storia ed estetica della Musica presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste e presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste. Curatore di manifestazioni musicali, mostre e attività culturali: La Fenice, Biennale, Palazzo Grassi e Fondazione Cini di Venezia, Teatro di Ferrara, Autunno Musicale di Como, Celebrazioni Stradivariane di Cremona, le celebrazioni mozartiane dell'Olimpico di Vicenza. Ha diretto il Festival di Asolo, le attività musicali del Piccolo Teatro di Milano, il settore Musica & Arti Visive del Mittelfest; ha ideato progetti per la LVMH di Parigi e per il Centre d'Architecture di Montréal. Fondatore di Arte Viva, del Centro AV - Feltrinelli e dell'Alpe Adria Ensemble. Dirige il settore musica e danza del Teatro "Giovanni da Udine", le stagioni concertistiche del Teatro Comunale di Monfalcone, i Concerti della Scuola Normale Superiore di Pisa. Insieme a Giorgio Strehler ha diretto il progetto del Così fan tutte di Mozart. Insieme a Miela Reina ha creato vari spettacoli di teatro musicale da camera. Ha realizzato più di mille programmi culturali per la RAI e altre emittenti radiotelevisive europee. Ha vinto la selezione RAI per la III Biennale di Parigi, il premio speciale Moretti per la cultura, il premio Abbiati della critica italiana, la Rocca d'oro e il Paul Harris Fellow del Rotary International per la programmazione del Teatro di Monfalcone. Come compositore è stato attivo negli anni Sessanta e Settanta, presente nei principali Festival internazionali; le sue partiture sono edite da Ricordi. Nel 1999 ha ripreso a comporre. Tra la sua attività saggistica: Wagner in Italia, Wagner in Sicilia, Liszt e l'Italia, numerosi saggi in cataloghi e riviste; è curatore della collana di storiografia musicale e musicologia (sono stati pubblicati 13 volumi) e la collana dei Quaderni di cultura contemporanea del Teatro Comunale di Monfalcone; è curatore, insieme all’Università di Udine, ad Agon di Milano, alla Scuola Normale Superiore di Pisa e alla Scuola Superiore di Studi Avanzati di Trieste, del volume Suoni in corso per il decennale del Mittelfest e del volume edito per il ventennale del Teatro di Monfalcone.

Marco De Marinis (1949) è professore ordinario di Discipline Teatrali nel Dipartimento di Musica e Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna (Corso DAMS). Insegna Storia del Teatro e dello Spettacolo nella laurea triennale del Dams-Teatro; Semiologia dello spettacolo e Teorie e culture della rappresentazione nella laurea specialistica in Discipline Teatrali. È stato Direttore del Dipartimento di Musica e Spettacolo. Attualmente, sempre per il Dipartimento di Musica e Spettacolo, ricopre l’incarico di Responsabile scientifico del Centro di Promozione Teatrale La Soffitta. Ha fondato e dirige, dal 1999, la rivista semestrale "Culture Teatrali". Fa parte del comitato di redazione della rivista "Versus-Quaderni di Studi Semiotici", diretta da Umberto Eco. E' membro permanente dell'équipe scientifica dell'ISTA, International School of Theatre Anthropology, diretta da Eugenio Barba, con sede a Holstebro (Danimarca ). Dirige collane di studi e ricerche sul teatro presso vari editori e in particolare per la Casa Editrice Bulzoni di Roma. Tra le opere: Teatro e comunicazione, Firenze, Guaraldi, 1977 ( con Gianfranco Bettetini ); Semiotica del teatro. L'analisi testuale dello spettacolo, Milano, Bompiani, 1982 ( 1992, 2° ed.; trad. ingl.: The Semiotics of Performance, Bloomington, Indiana University Press, 1993 ); Il nuovo teatro 1947-1970, Milano, Bompiani, 1987 ( 1995, 3°ed.; trad.spagn.: El nuevo teatro, Barcelona-Buenos Aires, Paidòs, 1988 ); In cerca dell'attore. Un bilancio del Novecento teatrale, Roma, Bulzoni, 2000); Visioni della scena. Teatro e scrittura, Bari-Roma, Laterza, 2004.

Maurizio di Rienzo nato a Napoli il 19 settembre 1958, in attività giornalistica dal 1979, è giornalista e critico cinematografico per stampa, radio, televisioni satellitari, ed é consulente e responsabile di sezioni ed eventi per Festival nazionali e internazionali, occupandosi di selezione film, organizzazione e conduzione di convegni, stages, conferenze stampa, premiazioni. E’ nel Direttivo del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (SNGCI) nel cui ambito dal 2000 cura la selezione dei cortometraggi italiani per i Nastri d’argento, ed è nello stesso Sindacato fra i selezionatori delle cinquine finaliste ai Nastri d’argento per i lungometraggi. Attualmente collabora a: Il Gazzettino, Il Mattino, Max, Cinemagazine, Radio Rai. Fra i Festival lavora principalmente con: Festival Internazionale di Locarno, Interfilm Berlin, Giornate degli Autori-Venice days, NoirInFestival, Linea d’Ombra, Grolle d’oro, Napoli Film Festival, CliCiak-Fotografi di scena, Maremetraggio, Cinema di Frontiera, Premio Franco Solinas, Giornate Fice-Cinema d’essai. Ha fatto parte di giurie in festival nazionali e internazionali. Da giornalista, ha collaborato fra l’altro a: Il Giornale dello Spettacolo, Il Giornale, Il Giorno, Epoca, e, al di là del cinema, a periodici sportivi quali Giganti del basket e Superbasket. Ha anche collaborato ad altri festival quali fra gli altri: Giffonifilmfestival (1989-1998), EuropaCinema&Tv (1998-2001), Incontri Internazionali di Sorrento, RomaEuropaFestival; e ha diretto nel 2003 la 1^ edizione del TrailerFilmFestival. In radio fra 1995 e 2003 ha condotto programmi di RadioRaiInternational e RadioRaiTre-Hollywood Party.
In televisione ha lavorato per Studio Universal e ha condotto il magazine settimanale Bazar (novembre 2000-luglio 2003) in onda sui canali Cinecinemas di Tele+.

Patrizio Esposito (Napoli)

Nicoletta Fabbri
www.serrateatro.it

Pinotto Fava è nato a Matera nel 1935. Produttore, autore, conduttore e ricercatore. Dopo gli esordi teatrali (come regista e attore) a Napoli alla fine degli anni Cinquanta, entrò alla RAI TV nel 1960 come funzionario dei programmi per il settore rivista, varietà e musica leggera. Attratto del medium radiofonico per le maggiori opportunità di ricerca e sperimentazione che esso offriva, chiese a ottenne di passare al settore prosa della radio nel 1968. In seguito alla riforma del ’75, iniziò l’attività di produttore che lo avrebbe portato a sviluppare esperienze di commistione tra i generi, puntando al raggiungimento di un’audience fedele, da allrgare nel tempo, più che alla massimizzazione degli ascolti. Da questi presupposti nacquero Fonosfera (dal 1978 al 1980) con Armando Adolgiso e Audiobox (dal 1991 al 1998): due trasmissioni innovative che hanno saputo superare le categorie e le distinzioni tra cultura alta e bassa, tra colto ed extracolto, collegando i vari media in produzioni che combinavano spettacolo dal vido a registrazioni, radio e nuove tecnologie ecc. Audiobox è stata anche una rassegna di arte acustica a Matera. Nel 1980 Pinotto Fava è stato uno dei fondatori del network delle radio pubbliche europee Ars Acustica.

Gabriele Frasca è nato a Napoli nel 1957. Ha pubblicato le raccolte di versi Rame (1984 e 1999), Lime (1995) e Rive (2001); i romanzi Il fermo volere (1987 e 2004) e Santa Mira (2001); la raccolta di testi teatrali Tele. Cinque tragediole seguite da due radiocomiche (1998); i saggi Cascando. Tre studi su Samuel Beckett (1988), La furia della sintassi. La sestina in Italia (1992), La scimmia di Dio. L'emozione della guerra mediale (1996) e La lettera che muore. La «letteratura» nel reticolo mediale (2005); e, con il gruppo musicale «i ResiDante», il cd Il fronte interno (2003). Ha tradotto Philip K. Dick (Un oscuro scrutare, 1993 e 1998) e Samuel Beckett (Watt, 1998; Le poesie, 1999; Murphy, 2003; In nessun modo ancora, 2006).
www.giardini.sm/projects/gabriele

Graziella Galvani (Urbino)

Claudio Gasparotto studia danza moderna, classica e contemporanea; determinanti per la sua formazione gli incontri con Karin Waehner, Gillian Hobart e Carolyn Carlson. Frequenta inoltre i corsi di Lettere Moderne presso l'Università di Bologna. Dal 1982 al 1998 è insegnante e direttore artistico per la danza contemporanea all'Arabesque Dance Center di Rimini. Nel 1985 forma la propria compagnia, FFTD Free Form Teatro Danza. Nello stesso anno è finalista al Concours de Chorèographie de Nyon e crea Parsifal e… Nel 1988 vince il Prix Volinine a Parigi con la coreografia RelazioniTre. Nel 1989 è ospite al Gala Laureati Prix Volinine con la coreografia Mi ricordo. Nel settembre 1992 rappresenta l'Italia, insieme a Roberta Lepore, al Festival Internazionale di Babilonia a Bagdad (Iraq), l'anno seguente gli viene affidata la direzione artistica dello stesso Festival per la danza contemporanea italiana. Nel 1994 inizia la collaborazione con Gillian Hobart che si svilupperà anche con la promozione del libro della Hobart Danzare con l'anima con conferenze-spettacolo in varie città italiane. Dal luglio 2000 lavora con la Compagnia Pippo Delbono; l’ultima produzione Urlo ha debuttato ad Avignone nel luglio 2005.
www.movimentocentrale.it

Gerardo Guccini (Università di Bologna)

Peter Kammerer (Università di Urbino)

Barbara Martinini si diploma come ballerina professionista alla Folkwang Hochschule di Essen in Germania sotto la direzione artistica di Pina Bausch (1989-1992). Dal 1994 al 1999 lavora come danzatrice solista nel teatro stabile di Brema con la coreografa Susanne Linke e crea i suoi primi assoli. Il rientro in Italia coincide con l’invito di Carolyn Carlson alla Biennale di Venezia per cui nasce l’assolo Morgacqua, segnalato dalla critica con il premio “Danza&Danza 2000”. Nel 2001 fonda insieme all’attore Dirk Ploenissen la compagnia Giorni Felici. Insieme mettono in scena nel 2001 Santa Marina di Salina e nel 2002 Drinnen in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri. Barbara Martinini fa parte dello staff artistico di Movimento Centrale, spazio inaugurato a Rimini nel settembre 2003 presso cui è in residenza. Nel 2004 crea l’assolo Madre e nel 2005 Incorsa.
www.giornifelici.it

Tiziana Mattioli (Università di Urbino)

Caroline Michel è nata nel 1972 a Marsiglia. Vive e lavora tra Parigi e Limoges. È attrice e traduttrice dall'italiano al francese. Si è laureata in lingua e letteratura italiana presso l'Università La Sorbonne Nouvelle a Parigi nel 1998. La sua tesi "P.P.Pasolini poeta, problemi di traduzione", diretta dal professore J.C.Vegliante, è stata premiata dalla Fondazione P.P.Pasolini nel 2000. Ha tradotto per due registi francesi Orgia e Calderon di P.P.Pasolini. Ha tradotto in collaborazione a Hervé Joubert Laurencin per le edizioni Les Solitaires Intempestifs Contre la télévision, una raccolta di testi politici di P.P.Pasolini e P.P.Pasolini, théâtre inédit 1938-1965. Ha vinto due borse di traduzione per La Maison Antoine Vitez Tomba di cani di Letizia Russo e Natura morta in un fosso di Fausto Paravidino che verranno pubblicati dalle edizioni l'Arche. Lettrice di letteratura italiana per le Editions du Seuil. Lettrice e traduttrice per la “Maison Antoine Vitez” e l'AET (Atelier européen de la traduction théâtrale, diretto da Jacques Leny). Sta traducendo attualmente altri testi di Fausto Paravidino e Gabriele Frasca.

Giordano Montecchi (Bologna, Conservatorio di Parma)

Leonardo Montecchi è nato a Novafeltria (PS) l’8 maggio 1952. Medico Psichiatra, Psicoterapeuta. È Direttore della scuola di Prevenzione J. Bleger di Rimini. È psichiatra e psicoterapeuta del Sert di Rimini. È Psichiatra e Psicoterapeuta consulente della Comunità di Vallecchio e del centro Diurno di Rimini. Membro della IAGP (Associazione Internazionale di psicoterapia di gruppo). Si occupa di gruppi operativi. Presidente dell’associazione AI Research Group- Rimini, associazione per la ricerca applicata e la produzione di software per L'Intelligenza Artificiale. Coordina ricerche nel campo della dipendenza e della prevenzione e dell’intelligenza artificiale. Lavora come psicoterapeuta individuale, famigliare e di gruppo. Coordina una m-list su internet dedicata alle dipendenze. Redattore della rivista telematica “Psichiatria on line”. Tra i libri pubblicati: Officine della dissociazione, Esperienze e Dipendenze, Cambiare, Intermedia, L'orizzonte della prevenzione (tutti per Pitagora Edizioni), Rimini una citta contro la Droga (Maggioli), La malattia eroinica (Coilse).
www.bleger.org

Anna Maria Monteverdi è studiosa di Teatro Moderno e Contemporaneo. Si è occupata delle prime regie di Gordon Craig e del Living Theatre. Si è specializzata in Teatro e Nuovi Media. Ha pubblicato: La maschera volubile. Appunti di teatro e video (Titivillus, 2001), Frankenstein del Living Theatre (Bfs, 2002, con prefazione di Judith Malina), Il teatro di Robert Lepage (Bfs 2004) e insieme con Andrea Balzola, Le arti multimediali digitali (Garzanti, 2005) e Storie mandaliche (Nistri-Lischi 2005). Ha pubblicato saggi e interventi in antologie e cataloghi su Studio azzurro, Giacomo Verde, Motus, Peter Sellars, Robert Lepage. Insegna Teoria e storia della Scenografia al Dams di Genova e Teatro multimediale al Corso di Laurea in Cinema Musica e Teatro dell'Università di Pisa. Insegna inoltre presso il Dams di Bologna e l'Accademia di belle Arti di Macerata. Scrive per varie riviste tra cui ateatro, Hystrio, My media, Cut up, Critica d'arte.
www.ateatro.it
www.cut-up.org

Roberto Paci Dalò è nato a Rimini il 27 gennaio 1962. È cresciuto tra Rimini e Tremosine (Lago di Garda) ed ha vissuto a lungo a Berlino. Nel 1993 premio DAAD Berlin. Regista, compositore e drammaturgo è un pioniere nell’utilizzo delle tecnologie in arte. Dirige la compagnia Giardini Pensili, co-fondata a Rimini nel 1985, con la quale presenta opere teatrali, musicali, radiofoniche, cinematografiche e visive in Europa, Americhe, Medio Oriente, Russia in festival e luoghi come Wien Modern, Hebbel Theater Berlin, De Singel Anversa, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Western Front Vancouver, Berliner Festspiele / MaerzMusik Berlino, Musica Strasburgo, Opera di Vienna, Budapest Autumn Festival, Ars Electronica Linz. Tra le collaborazioni recenti: Kronos Quartet, Olga Neuwirth, Alvin Curran, David Moss, Giorgio Agamben, Predrag Matvejevic’. Tra 1999 e 2001 ha creato e curato, insieme a Mario Martone, Itaca – il pacoscenico elettronico del Teatro di Roma. Ha insegnato “Drammaturgia dei media” all’Università di Siena e collabora con Accademia di Belle Arti di Brera, Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, Domus Academy, Dams Bologna, Universidad Claustro de Sor Juana Città del Messico. Fa parte della direzione della casa editrice Cronopio. Dal 1991 al 1998 ha diretto a Rimini il festival internazionale L’Arte dell’Ascolto.
www.giardini.sm

Franca Perusino (Università di Urbino)

Giampaolo Proni (Università di Bologna)

Paolo Puppa
Giampaolo Proni è nato a Faenza ma vive a Rimini da quasi 40 anni. Ha insegnato semiotica al Politecnico di Milano e ora all’Università di Bologna, sede di Rimini, Laurea Specialistica in Sistemi e Comunicazione della Moda. È docente di semiotica e comunicazione in diversi master Universitari e corsi di formazione professionale. Dottore di ricerca in semiotica, ha pubblicato Introduzione a Peirce (Milano: Bompiani 1990), sul filosofo americano fondatore della disciplina, Il caffè, l'amico di Voltaire, Lupetti, Milano 1994, articoli e saggi. E' autore dei romanzi Il caso del computer Asia, Torino: Bollati-Boringhieri 1989; L'indagine di Maria H., Milano: Signorelli, 1993, La dea digitale, Roma: Fazi Editore 2000 e di diversi racconti. Ha collaborato con il Sole24Ore e la RAI, scrive articoli di commento per il periodico Chiamami Città di Rimini fin dalla fondazione.
www.gproni.org

Emanuele Quinz insegna Estetica dei Nuovi Media al Dipartimento Danza e Musica dell'Università Paris 8. Fondatore e presidente di anomos, redattore capo della rivista internazionale Anomalie Digital_arts. Nel corso degli ultimi anni ha curato diversi progetti di ricerca ed esposizioni di arte contemporanea (FIRS, Bruxelles 2004, En:trance, Bolzano 2004; Invisibile, Siena Palazzo delle Papesse 2004) e diretto i volumi La Scena digitale (con A. Menicacci, Venezia Marsilio 2001), Du corps à l'avatar (2000), Digital Performance (2002), Interfaces (2003).
www.anomos.org

Davide Rondoni (autore, Bologna)

Paolo Rosa, dopo varie esperienze nell’ambito del cinema sperimentale e delle arti visive, tra cui una Biennale di Venezia nel 1976 e una Mostra Internazionale del cinema del 1980, inizia l’esperienza con Studio Azzurro nel 1982. In questo ambito produttivo avvia insieme a Fabio Cirifino e Leonardo Sangiorgi, e successivamente Stefano Roveda, un’attività di ricerca orientata verso la realizzazione di videoambientazioni, di film e spettacoli teatrali. Dal 1994, si interessa alle questioni dell’interattività e del multimediale applicate all’ambito dell’arte e dello spettacolo, progettando e dirigendo un gran numero di opere. Ha partecipato a varie manifestazioni tra cui Documenta 8 di Kassel, Biennale Architettura di Venezia, Biennale di Nagoya, Biennale ICC e conseguito significativi premi. Sul percorso di Studio Azzurro ha scritto tre libri editi da Electa e Silvanaeditoriale. Insegna nel Dipartimento di Arte e Media dell’Accademia di Brera a Milano.
www.studioazzurro.com

Klaudia Ruschkowski
è nata il 20 dicembre 1959 a Dortmund. Vive a Volterra. Drammaturga e traduttrice. 1990 - 97 co-fondatrice e -direttrice del Centro Culturale di Europa in Turingia. Da 1999 coordinamento e programmi per la Società Internazionale Heiner Müller (Berlino).
www.heinermueller.de
www.guadalupe.de

Luca Ruzza è nato a Roma nel 1959, architetto e scenografo. Al centro della sua ricerca la creazione di spettacoli e architetture utilizzando innovative tecnologie. Ha collaborato con teatri italiani e stranieri per la creazione di progetti multimediali dedicati all’investigazione della relazione tra immagini e spazi di diverse identità. Vive in una casa-studio da lui disegnata e costruita vicino a Roma. In questo luogo prepara i disegni di lavoro e le simulazioni dei risultati finali attraverso modelli in 3D. Negli ultimi 10 anni ha lavorato nel campo dell’educazione come professore all’Università di Roma, corso di scenografia virtuale. I suoi progetti sono stati realizzati in Inghilterra, Danimarca, Italia, Francia, Spagna, Finlandia, Austria. Svezia, Germania. Olanda, Svizzera, Colombia, Brasile, Qatar e USA.
www.openlabcompany.com

Marcello Sambati nel 1980 fonda a Roma la Compagnia Dark Camera che opera nel teatro di ricerca e il Teatro Furio Camillo, punto di riferimento delle nuove generazioni teatrali. Ha realizzato numerosi spettacoli di prosa e partecipato a rassegne nazionali e internazionali. Ha pubblicato opere di poesia (Carta dei respiri; Tavolette apule; Danze locuste) e testi teatrali (Eros, Liebe; Prometheu; L'opera delle farfalle). Svolge attività di laboratorio in tutta Italia con attori professionisti e soggetti disagiati, privilegiando la ricerca poetica e l'esplorazione di nuovi territori espressivi. La sua ultima opera, il trittico Lezioni delle tenebre (Dall'oscurità; L'incompatibile; Addio) esplora e cartografa il teatro dell'interiorità, mostrando la vacuità e l'inconsistenza dell'essere.
www.teatridelcielo.com

Wolfgang Storch è nato il 8 novembre 1943 a Berlino. Vive a Volterra. Drammaturgo, scrittore e curatore. Temi speciali: Richard Wagner, Bertolt Brecht, Heiner Müller; Il teatro nel suo rapporto con le altre arti, specialmente con l'arte visiva. Insegna drammaturgia nella classe di scenografia all'Accademia dell'Arte Düsseldorf. Membro del presidio della Società Internazionale Heiner Müller (Berlino).
www.heinermueller.de
www.guadalupe.de

Angelo Trezza (Università di Urbino)

Valentina Valentini, studiosa dei problemi dello spettacolo nel Novecento, insegna Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università della Calabria ( corso di Laurea in Dams ) e Teoriche dell'immagine elettronica per lo spettacolo presso il dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo dell'Università "La Sapienza", Roma. Ha dedicato vari studi storici e teorici al teatro del Novecento: Il dibattito sul teatro negli USA: Schechner e TDR (1974); La teoria della performance (1985) e una ridefinizione delle categorie drammaturgiche con Dopo il teatro moderno (1989), un ampio studio dedicato alla ricostruzione delle prime messe in scena di Gabriele D'Annunzio, Il poema visibile ( 1993) e all’estetica teatrale del poeta, La tragedia moderna e mediterranea( 1991). Le sue ricerche comprendono il campo delle interferenze fra teatro, arte e nuovi media. Ha dedicato un approfondito studio in due volumi alle interferenze fra teatro e nuovi media, dal titolo: Teatro in immagine (1987). I. Eventi performativi e nuovi media & II. Audiovisivi per il teatro.. Di recente pubblicazione le due antologie Le pratiche del video e Le storie del video, Bulzoni, Roma 2003. Ha curato la prima monografia su Bill Viola.Vedere con la mente e con il cuore, su Studio Azzurro: percorsi fra video, cinema e teatro e altri volumi che analizzano autori, opere di arte elettronica e multimedia (Video d’autore 1986-1995, Allo specchio, Dal Vivo, Il video a venire). Dirige una collana dedicata al teatro contemporaneo di cui ha pubblicato fin’ora: Franco Scaldati, 1997, Squat Theater,1998 Compagnia della Fortezza,1998, Peter Sellars,1999, Eimuntas Nekrosius,1999, Totò e Vicé, 2003 S.M. Ejzenstejn, Quaderni e piani di regia (Rubbettino Editore).
I suoi saggi sono pubblicati su riviste come: Biblioteca Teatrale, The Drama Review, Theaterschrift, Close-Up, Drammaturgia, Performance Research., Maska, Frackija, il supplemento culturale del quotidiano l’Avanguard (Barcellona).

Silvano Voltolina
, autodidatta, ha esordito in teatro nel 1994 con la scrittura e la regia de Il brodo, il suo primo spettacolo. In seguito ha fondato la Compagnia Bobby Kent & Margot insieme a Filippo Timi e Giacomo Strada, con la quale ha sviluppato ricerche sul rapporto tra corpo e spazio ispirate principalmente alle riflessioni di Pavel Florenskij. Si è formato come attore lavorando con Socìetas Raffaello Sanzio e La Nuova Complesso Camerata. Nel 1995 ha iniziato a lavorare con i bambini tenendo laboratori e seminari. Attualmente presiede l'Associazione Spina con la quale organizza eventi di spettacolo e momenti di studio in collaborazione con il Comune di Comacchio. Fa parte del gruppo di performer Open, esperienza da lui iniziata nel 2001.
www.spina04.it

Maurizio Zanardi (Cronopio Edizioni)
www.cronopio.it

Emanuele Zinato (Università di Padova)