Atlas of Emotion Stream
installazione video-suono
di Roberto Paci Dalò

Opera ispirata al libro Atlas of Emotion di Giuliana Bruno pubblicato da Verso (New York 2002) e uscito in Italia col titolo Atlante delle emozioni (Bruno Mondadori 2006).

L'installazione cinematografica vede la presenza di una grande proiezione in bianco e nero. I suoni sono composti da materiali registrati sul campo e suoni elettronici. Oltre che come installazione l'opera prevede due ulteriori formati di presentazione: film destinato a festival e live set con elettronica dal vivo.

Geografia emozionale. Città come corpo filmico spinta topofilicamente dalla porosa geologia del luogo. Immagini a tratti rallentate e unificate da un bianco e nero scintillante. Un "vulcanico" viaggio interiore che viene attivato dalla soglia di un luogo così normale da essere quasi invisibile quale è il Bar e il suo culto. Il bar è il luogo del benessere dove convivono una velocità della permanenza (l'espresso) con in realtà la moltiplicazione delle permanenze (si torna al bar più volte, quotidianamente, da soli ma spesso in compagnia). Un rituale. Altrettanto frequentemente il bar si "fa casa" con la consegna a domicilio sul luogo di lavoro del vassoio con i caffè bollenti. Il bar è poi luogo di concentrazione sonora, di sovrapposizioni di flussi acustici. Le tazzine dei bar di Napoli sono roventi immerse permanentemente nell'acqua bollente.

Allora il bar, e la sua chimica, diventa l'accesso a un "sottosuolo" fatto di collisioni tra i corpi delle persone, il corpo della città, i suoi flussi. Motion vs. Emotion con il cinema come mezzo di trasporto. Un paesaggio allo stesso tempo domestico, corporeo, mortuario, olfattivo, acustico. Uno spazio "vulcanico" che apre l'accesso alla città stessa, alle sue coordinate spazio-temporali. La città porosa, la città come pelle. L'architettura del corpo verso la casa. La "camera" che in inglese è cinepresa. La mappa scambievole di luoghi che ci hanno trasformati. Il cinema come dimora itinerante della storia e dei percorsi personali.

"Atlas of Emotion Stream" è il naturale sviluppo di un mio lavoro sulla/nella città di Napoli avviato nel 1993 con l'installazione audio e mixed media "Napoli" coprodotta con la Fondazione Morra. L'opera era basata sui suoni della città, sul suo paesaggio sonoro, e fu presentata per la prima volta a Nantes in occasione del festival "Les Allumées" dedicato quell'anno completamente a Napoli. Ecco cos'era "Napoli":

“I segreti acustici della città in vari momenti del giorno e della notte. Il paesaggio sonoro viene raccolto e raggiunto per approssimazione. Una deriva nei meandri della memoria della città ed allo stesso tempo un film acustico senza immagini. Passi, voci, grida e invocazioni, suoni di strumenti e di macchine - da lavoro, da divertimento, da trasporto -. Celebrazioni ai piedi del Vesuvio. Stratificazioni di immagini sonore in continuo mutamento. Cambiamenti graduali e progressivi basati su minimi spostamenti vengono attraversati dai lampi di un temporale acustico che rimette continuamente in discussione l'interpretazione dei segnali inviati. Il microfono è adoperato in certi momenti come una lente, ingrandendo particolari, dettagli, suoni quasi impercettibili. Microascolto e macroascolto si confondono mantenendo le proprie specificità. Non fusione ma relazione tra i materiali utilizzati. Il visitatore ha modo di immergersi così nel territorio sonoro di una città nella quale proprio la vita acustica gioca un ruolo determinante. Una immersione nella città attraverso il mistero dell'udito. Non una raffigurazione di Napoli ma la sua perdita porta al desiderato smarrimento. (1993)".

Con "Atlas of Emotion Stream" entra ora in gioco il corpo filmico della città. La costruzione di mappe che delineano l'emozione dello spazio vissuto e la traiettoria della bio-storia, la storia di bios, dell'abitare e del corso della vita.

Con quest'opera ridisegno la mia mappa personale. Come dice con precisione Giuliana Bruno: "Piuttosto che la descrizione di un altrove, l'opera di mappatura risulta essere un'impresa domestica. Il cartografo, per così dire, viaggia in casa e intanto mappa il suo territorio. La cartografia, un sapere pubblico, è di fatto un viaggio privato, una mappa tutta per sé, il disegno di casa. Non c'è da stupirsi che nel corso della vita si disegni un'unica mappa. In definitiva forse si aspira a realizzare una sola opera di mappatura e ci si aspetta di passare la vita a darle forma: la sola mappa di immaginazione è quella del proprio paesaggio interiore."

Potevo probabilmente pensare a quest'opera solo ora e non prima. E questo per motivi molto biografici ora che anch'io sono parte di questa mappa, di questa città.

© 2009 Roberto Paci Dalò


ATLAS OF EMOTION STREAM
installazione video-suono

idea, immagini, musica Roberto Paci Dalò
montaggio
Davide Montecchi
coordinamento produzione
Ambra Galassi
post-produzione suono e video presso
Giardini Pensili
consulenza artistica
Julia Draganovic'
coproduzione
Fondazione SDN e PAN Palazzo delle Arti Napoli
in collaborazione con
Fondazione Morra, Giardini Pensili, Velvet Factory

Opera creata all'interno del progetto Il sabato delle idee promosso da Fondazione SDN, PAN, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Si ringraziano
Giuliana Bruno, Maria Nadotti, Cinzia Infantino, Gabriele Frasca, Giacomo De Luca, Perditempo
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ufficio stampa
MANUAL comunicazione informazione immaginazione
Paola Marino
+39 3393449512
paola.manual@gmail.com


Roberto Paci Dalò è un'artista italiano che focalizza il suo lavoro su suono e disegno espandendoli in scultura, installazione, musica, film e teatro. Il suo lavoro è stato sostenuto, tra gli altri, da John Cage e Aleksandr Sokurov. Con il suo gruppo Giardini Pensili presenta spettacoli di teatro-musica (per i quali cura regìa, musica e scene), opere radiofoniche e telematiche, progetti collaborativi. Un pioniere nell'utilizzo di tecnologie digitali, presenta performance di live media nei principali luoghi della scena elettronica internazionale. Ha ricevuto nel 1993 il premio Berliner Künstlerprogramm des DAAD ed è membro della Internationale Heiner Müller Gesellschaft di Berlino. Pubblicazioni recenti includono il libro “Millesuoni. Deleuze, Guattari e la musica elettronica” (Cronopio) e il disco “Alluro” (21st Records). Le sue opere sono presentate in Europa, USA, Canada, America Latina, Messico, Medio Oriente, Russia in luoghi quali Kunsthalle Wien, Biennale di Venezia, Opera di Vienna, Ars Electronica Linz, Fundació Joan Miró Barcelona, MaerzMusik Berlino, Locarno Film Festival, Museo Nitsch Napoli, Charlottenborg Copenhagen. Vive e lavora a Berlino e Rimini.
www.giardini.sm
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PAN | Palazzo delle Arti Napolidal 18 aprile al 31 maggio 2009

Napoli - Science, Art, and Philosophy

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