Rimini
NomiBar / Duomo Hotel

19 luglio 2007, ore 21

RIMINI COME CITTÀ CREATIVA


conversazione

Monica Centanni
Vittorio D'Augusta
Marcello Di Bella
Paolo Fabbri
Alessandro Giovanardi
Leonardo Montecchi
Roberto Paci Dalò



Monica Centanni
nata a Venezia filologo classico di formazione, è studiosa del teatro antico (drammaturgia, strutture, funzione politica della tragedia greca; riprese del dramma classico nel Novecento); di civiltà tardo antica (il romanzo ellenistico e il passaggio tra paganesimo e cristianesimo); dei meccanismi di trasmissione della tradizione classica nella storia della cultura, artistica e letteraria. Dal 2002 è professore associato presso l’Università IUAV di Venezia, ove è titolare del corso di Archeologia classica. Dirige “la Rivista di Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale”, che viene pubblicata mensilmente on line, con testate italiana, inglese e latina (www.engramma.it). Fa parte del Consiglio della Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) e sta curando l’istituzione del Museo e centro studi del Teatro Classico di Siracusa.
Tra le sue recenti pubblicazioni: Eschilo. Tutte le tragedie (con i frammenti delle tetralogie), Introduzione, traduzione e commenti, I Meridiani, Mondadori, Milano 2003; L’originale assente. Introduzione allo studio della tradizione classica, saggio e curatela del volume, Bruno Mondadori, Milano 2005; Alessandro il Grande. Il Romanzo e la Vita di Plutarco, Bruno Mondadori, Milano 2005; saggio introduttivo e curatela del volume K. Forster, K.Mazzucco, Introduzione ad Aby Warburg e all'Atlante della Memoria, Milano 2002; Misteri pagani nel Tempio malatestiano, in ‘Gemisto Pletone. Un filosofo a Rimini’, Rimini 2003; Nemica a Ulisse, Bollati Boringhieri 20

Vittorio D'Augusta nato a Fiume nel 1937, risiede a Rimini dal 1948.
Ha una lunga attività di pittore, avendo esposto in importanti mostre collettive presso Gallerie pubbliche italiane ed europee tra cui: Palazzo Reale e Castello Sforzesco di Milano, Palazzo dei Diamanti di Ferrara, Museo Castelvecchio e Palazzo Forti di Verona, Quadriennale di Roma, Palazzo della Triennale di Milano, Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, Villette di Parigi. Ha fatto parte del gruppo dei "Nuovi Nuovi" teorizzato da Renato Barilli, con il quale ha esposto al Palazzo delle Esposizioni di Roma, alla Palazzina di Parco Massari a Ferrara, al Teatro Falcone di Genova e alla Galleria Comunale di Torino.Tra le personali più importanti, al Kunstverein di Francoforte, alla Galleria Tanit di Monaco, alla Galleria Munro di Amburgo, al Centro Bellreguard a Valencia, al Museo di Modena, alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna. Per dieci anni è stato direttore dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Marcello Di Bella

Paolo Fabbri nato a Rimini il 17 aprile 1939 insegna Semiotica e Semiotica dell'Arte alla Facoltà di Arti e Design, dello IUAV, Istituto Universitario di Architettura, Venezia, come professore di prima fascia. Ha insegnato a Firenze, Urbino, Palermo, Bologna, Roma Due, a Parigi (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales; Paris V, Sorbonne; Collège International de Philosophie); in USA (UC San Diego, UC Los Angeles), Canada (University of Toronto) e altrove (Australia, Canada, Spagna, Brasile, Argentina, Messico, Lituania, ecc.). Direttore del Laboratorio Internazionale di Semiotica a Venezia (LISAV), presso il dipartimento Arti e design (DADI), IUAV. Membro del Consiglio scientifico del dottorato d'eccellenza della SESA, Scuola Europea di Studi avanzati di Napoli. Presidente de l' Institut de la Pensée Contemporaine, Université de Paris VII "D. Diderot", Paris. Ha scritto libri, articoli, edito e tradotto libri sui problemi del linguaggio e della comunicazione, in più lingue (francese, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco, lituano). Ha svolto un’attività nazionale ed internazionale di pubblicazioni (riviste, collezioni) e di ricerca. Fa parte del comitato scientifico o editoriale di numerose riviste ed istituzioni nazionali e internazionali. Ha fondato il Centro di Semiotica di Urbino. Ha diretto dal 1992 al 1996 l'Istituto Italiano di Cultura a Parigi. Direttore dal 1997 al 1998 del Mystfest (Festival di Cinema del Giallo e del Mistero) di Cattolica. Consigliere Scientifico del Prix Italia (RAI -TV) dal 1999 al 2001. Presidente del Festival dei Popoli di Firenze dal 2001 al 2004. È Chevalier des Palmes Académiques del Ministère de l'Education National et Officier des Arts et des Lettres del Ministero della Cultura in Francia. Pubblicazioni recenti: Tactica de los signos, Gedisa Editore, Barcellona, 1996 (seconda ed. 1999); La Svolta Semiotica, Laterza, Roma, 1998 (quarta ed. 2005); Elogio di Babele, Meltemi Ed., Roma, 2000 (seconda ed. 2003); Segni del tempo, Meltemi Ed., Roma, 2004 (prima ed. Guaraldi, Rimini, 2003). Ha curato l'antologia in due volumi Semiotica in nuce, (con G. Marrone), Meltemi ed., Roma, 2000/1. Co-dirige la collezione "Segnature", Meltemi Ed., Roma, e "Teoria della Cultura", Progetto Leonardo Editore, Bologna.

Alessandro Giovanardi è nato il 21 dicembre 1972 a Rimini dove risiede. Si è laureato in Filosofia a Bologna, con una tesi sull’ermeneutica delle immagini sacre cristiane nel pensiero di Pavel Florenskij. È giornalista pubblicista e scrive su varie testate; tiene corsi, seminari, conferenze sul rapporto fra mistica ed arti figurative e collabora a mostre e a convegni. Ha scritto saggi sull’arte sacra e redatto la voce intitolata al teologo ortodosso Pavel N. Evdokimov per l’Enciclopedia su Personalisti e persona nel XX secolo (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2004). Assieme a Giovanna Scarca ha scritto Poesia e preghiera nel Novecento, dedicato a Clemente Rebora, Cristina Campo e Davide Maria Turoldo (Pazzini, Verucchio, 2003). Alcune sue poesie si trovano nel volume Poet-astri (Theut, Rimini 2003). Ha partecipato ai cataloghi d’arte Realismi. Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953 (Edizioni Electa, Milano, 2001) e La Sistina e Michelangelo. Storia e fortuna di un capolavoro (Edizioni Silvana, Milano, 2003). Si interessa del simbolismo bizantino nella pittura riminese del Trecento e del rapporto fra Cristianesimo e Rinascimento nell’opera di Vladimir Zabughin. Cristina Campo, Pavel A. Florenskij, Ananda K. Coomaraswamy, Romano Amerio, sono i suoi maestri, i suoi quattro pilastri della saggezza. Considera indispensabile la lettura degli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini, degli aforismi di Nicolás Gómez Dávila, raccolti sotto il nome di In margine a un testo implicito e dell’irreprensibile saggio di Elémire Zolla, Che cos’è la Tradizione. Considera la bellezza una virtù ascetica e un dovere morale.

Leonardo Montecchi è psichiatra, direttore della scuola di prevenzione e Centro di ricerca J. Bléger di Rimini. Tra le pubblicazioni recenti Officine della dissociazione (a cura di), Pitagora Editrice, Bologna 2000; Varchi, Pitagora Editrice, Bologna 2006.



 

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