INTERZONA 1998

sabato 4 aprile, ore 22
Officina d'arte Zoè
Concerto


Qual'è la specificità di questa musica "indigena", terreno di profonde ricerche e di una sperimentazione tanto appassionata? Innanzitutto si tratta di musica popolare, quindi figlia della tradizione, dove influssi e contaminazioni emergono necessariamente come apporti "naturali", risultato di secoli delle più diverse dominazioni, ma soprattutto di scambi con altri popoli del Mediterraneo. Per secoli, infatti, la nostra penisola è stata il limes fra mondo greco e mondo latino, e -si può dire ancora oggi per chi riesca o voglia percepirlo- l'"Oriente inizia a Otranto".
E non soltanto Atene, Roma o Bisanzio hanno lasciato tracce profonde nel Salento, ma anche l'Islam e la Spagna, i Balcani di Scanderberg e le civiltà Nomadi, gli antichi padri Massapi e i mitici uomini della civiltà dei Menhir. Ed è proprio una mescolanza culturale di tale complessità e di natura squisitamente mediterranea a caratterizzare i canti e le "Pizziche" di Zoè.

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