Terrae Motvs Teatro Radiofonico RAI Audiobox ev Giardini Pensili presentano

Terrae Motvs


di Isabella Bordoni e Roberto Paci Dalò

testo di Isabella Bordoni
regia e musica di Roberto Paci Dalò


con
Isabella Bordoni
Silvia Benvenuti violino
Roberto Lucanero fisarmonica
Roberto Paci Dalò clarinetti, sampler, sistemi interattivi

una produzione RAI Audiobox / Giardini Pensili 1996

RAI Radiotre, sabato 30 marzo 1996, ore 23.00


una produzione RAI Audiobox / Giardini Pensili 1996 Roma, RAI Studio B in via Asiago e sulle frequenze di RAI Radiotre - sabato 30 marzo 1996, ore 23.00



Terrae Motvs nella versione teatrale del 1991, ha debuttato a Parma, successivamente presentato a Longiano, Novafeltria, Roma, Salerno, Berlino. Nella Madonna del Parto di Piero della Francesca, dove l'archetipo femminile ci viene posto mistico e sessuato, cogliemmo un emblema ed una aspirazione. Con quattro interpreti in scena, la cantante ungherese Katalyn Gyenis, Isabella Bordoni, Marcello Sambati e Roberto Paci Dalò, - con il contributo significativo e spiazzate della voce di William Burroughs - la scena ed i corpi apparivano per squarci di luce, da un luogo prevalentemente giocato sui controluce e le ombre, dove il suono, il canto e il recitato che faceva utilizzo di live electronics, si disponevano ad occupare lo spazio con un'espressivitá sospesa ed ambigua tra tecnologia ed intimitá. Cosí come sospesi erano gli oggetti in scena, in un'oscillazione costante ad evocare quel Terrae Motvs che è, anche, disposizione della mente.

Cinque anni dopo, si è voluto riprendere questo testo e farne teatro radiofonico, secondo una nostra pratica - sviluppata principalmente tra Austria e Germania - dove produzioni teatrali e/o mediali sono state presentate contemporaneamente in teatro e nella messa in onda dal vivo radiofonica e televisiva. Terrae Motvs prevede la presenza di attori, musicisti e l'utilizzo di computer per l'elaborazione e la produzione del suono in tempo reale. Il testo originale acquista qui una ulteriore dimensione spaziale e temporale viaggiando nello spazio della comunicazione e della trasmissione. La radiofonia - mobile e fluttuante - materializza acusticamente la scena sospesa del lavoro in teatro. Addirittura, nella sua 'limitatezza' visiva, espande la fantasia dell'ascoltatore che si ritrova a camminare tra sospensioni e oscillazioni provocate dal suono.