INTRODUZIONE


Oz esiste, possiamo starci, ma non ha un posto. In questo senso potremmo intendere Dorothy come la viaggiatrice che giunge nel nessun-luogo.
Il lavoro di Giardini Pensili è sempre stato così e l'arrivo dirompente di un altro luogo formalizzato che ora si può chiamare cyberspace ma il termine più bello e appropriato può essere proprio 'Teatro', aiuta a dirigere il percorso nel mondo dei diversi punti di vista. Delle differenti percezioni.

Teatro, Oz, Terra di nessuno...

Definire quello che si sta muovendo nell'ambito dei media, della comunicazione, del mondo dello spettacolo in genere, delle reti telematiche, dell'attività laboratoriale, definire tutto questo 'Teatro' non ha nulla di riduttivo poichè questa parola già racchiude; tanti termini abusati a loro volta come 'multimedia', 'interattivo'. Non è una nuova rivoluzione piuttosto una presa di coscienza. Un'addestramento all'osservazione multipla e tollerante dell'altrove. È una pratica della mobilità che impedisce la sedimentazione e l'irrigidimento delle arterie della percezione.



DOROTHY
Proiettata in una dimensione di evasione, ella anela alla norma e al tedio del suo ristare a casa. Dorothy bambina provvisoriamente intera, di provvisoria interezza propria del suo essere bambina, incontra adulti parziali che cercano le proprie parti mancanti. Non-umani,corpo cyber l'omino di latta che desidera un cuore, uomo di paglia lo spaventapasseri che desidera un cervello, leone sì ma senza coraggio l'altro personaggio protagonista, adulti posticci nel loro non possedere le caratteristiche riconosciute ne' strettamente umane ne' strettamente animali, essi sono tuttavia abilitati a gestire i sentimenti e la logica. Adulti, essi sono nell'infanzia, perchè è il mondo dell'infanzia che attraversano pur non appartenendovi.





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