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ORGANO MAGICO_ORGANO
LAICO
Il Teatro Municipale Valli è dotato — circostanza più
unica che rara nei teatri italiani — di un organo a canne sostenuto
da robuste mensole a circa 3 metri di altezza su una parete laterale del
palcoscenico, inaccessibile alla vista del pubblico in sala. È
un "Montesanti" (Luigi, organaro mantovano) del 1815, cioè
di quattro decenni più vecchio dello stesso Teatro, e non sono
chiari i motivi della sua collocazione in questo luogo profano. È
un organo "piccolo" ma dal suono meravigliosamente presente,
artigianale e "autentico". Si mira a valorizzare lo strumento
non in senso museale, ma inserendolo in un progetto multimediale e multiespressivo,
insomma fortemente contemporaneo, che proietti codesto "oggetto della
memoria" in una dimensione di forte contemporaneità.
Il lavoro fisico degli interpreti, insieme a dettagli architettonici e
costruttivi dello strumento, ripresi da telecamere, verranno proiettati
in live-video su grandi superfici del teatro tra palcoscenico e platea
- spazi in cui il pubblico potrà disporsi e migrare. Una "trasformazione"
del luogo nello strumento stesso creando anche una relazione diretta tra
interno ed esterno.
Nel ripensare radicalmente il modo di vivere e fruire un ambiente storicamente
connotato, si intende innescare una dialettica tradizione/innovazione,
capace di proiettarsi verso possibili nuove forme future di fruizione.
Opportunamente riformattato, Organo laico diventerà successivamente
uno spettacolo destinato alla circuitazione.
Un
ampio e pulsante respiro che nasce dallo strumento stesso, oggetto e soggetto
dell’opera.Palcoscenico e platea si fondono in un unico spazio completamente
trasformato nel suo aspetto, funzione, atmosfera; il pubblico può
muovervisi liberamente.
L’organo si espande in questo spazio un po’ familiare un po’
misterioso investendolo di immagini su grandi schermi/pareti che ne riorganizzano
l’articolazione; investendolo di suoni tramite un’amplificazione
avvolgente che si riverbera nel nuovo ambiente acusticamente disomogeneo.
Attraverso le nove composizioni in prima mondiale, specchio delle sensibilità
e dei mood espressivi dei loro autori, e il set speciale concepito ad
hoc da Andi Toma dei Mouse on Mars, l’organo si fa “personaggio”,
entra in scena, monologa e dialoga, agisce, sussurra, strepita, investe
sensi e frammenti di vita.
Un organo in teatro, un organo laico, un organo magico...
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