“quanto si ascolta è l’ennesima conferma della sensibilità di un musicista poco appariscente nelle cronache mondane, ma di grandissima sostanza”
– Fabrizio Zampighi, sentireascoltare
"Immerso in un'atmosfera onirica e cinematica, il disco si dipana in maniera solenne e atmosferica, come un viaggio tra fantasmi ancora presenti a ricordarci cosa è successo e le mille suggestioni portate da una musica capace d'inglobare frammenti di sonorità armene e molto altro. Tutto molto riuscito e intenso. Da sentire, per non dimenticare"
– Lino Brunetti, Buscadero
"disco che cala sull'ascoltatore con l'oppressività di chi ha visto l'apocalisse in terra ma ha ancora la forza di levare gli occhi e inseguire il cielo"
– Federico Savini, Blow Up
• November 18, Bozen, Euregio Research Conference (I)
• November 4, Rimini, Strati della Cultura / Arci (I) • October 28, Halle (Saale), Radio Revolten Festival (D) • October 19, Roma MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma (I) • June 26, Esino Lario, Wikimania 2016 (I) • April 23, Tongeren, B-Classic Festival (B)
• April 11, 2016, Napoli, Museo MADRE
• February 6, Reggio Emilia, Red Noise / C.S. Catomes Tot
• December 28, 2015, Pescara, Arci
• December 10, San Vito Vicenza, CSC
• November 21, Pesaro, Santa Cecilia Street
• August 2, Misano Adriatico, Wave
• October 1-7, Beirut (LEB)
• May 24, Rimini, Musei comunali
• May 3, Vienna, ORF Kunstradio
• April 25-27, Bruxelles, Art Brussels (B)
• April 24, RADIO LADA
Italian artist Roberto Paci Dalò was born in Rimini, he grew up in Tremosine sul Garda and he has lived in Berlin, Naples, Rome, and periodically in Vancouver BC; he currently lives and works on the Rimini's hills. His work has won him international admiration from – among the others – John Cage and Aleksandr Sokurov. Composer / musician, director / author, visual artist, and activist he has presented his works in the most important museums and festival sincluding the Venice Biennale, Fundaciò Joan Mirò Barcelona, Power Station of Art Shanghai, Vienna Opera House, Wien Modern, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Fondazione Bevilacqua La Masa Venice. He leads the group Giardini Pensili (co-founded in 1985) and he's the recipient of the Berliner Küsterprogramm des DAAD Fellowship and the Premio Napoli 2015. Collaborations include Kronos Quartet, Fred Frith, Alvin Curran, Jon Rose, Terry Riley, Tom Cora, David Moss, Robert Lippok, Akio Suzuki, Philip Jeck, Stefano Scodanibbio, Scanner, Sacri Cuori, Mouse on Mars, Almamegretta, Massive Attack, Fennesz, Tenores di Bitti, Luigi Lai, Giorgio Agamben, Predrag Martvejevic', Gabriele Frasca, Adriana Borriello, Yasuhiro Morinaga, Peter Courtemanche. Roberto's member of the Internationale Heiner Müller Gesellschaft (Berlin) and the British Cartographic Society. He's professor of Interaction Design at UNIRSM Design (San Marino). His work can be seen and heard on permanent display at Göteborgs Konsthall (Tunnel Tales), Esino Lario's Library Como Lake (Animagus), Masseria Torre Coccaro and Masseria Torre Maizza in Fasano Apulie (The Conference of the Birds and The Color of Pomegranates), Musei della città Rimini (Trame).
1915 The Armenian Files is a project inspired by the Armenian genocide, and it includes together with the record, a movie, an exhibition, a radio broadcast, a multimedia concert. The artist is inspired by a sad chapter in history: the Armenian genocide, which took place 100 years ago. In 1915, more than 1,500,000 Armenians were slaughtered by Ottoman government, during what we now remember as the first genocide in human history, emulated by Hitler in order to accomplish his Jewish extermination plan. Nonetheless, a century later, the genocide is still denied by Turkish government. Starting from the Armenian poet Daniel Varoujan’s writings – who was tortured and killed in 1915, when he was 31 years old, by a group of Turkish officials and “policemen” – Roberto combines electronic music, voices, acoustic instruments, rhythms, and sound weaves drawn from archives, and he makes a plot full of suggestions and quotes, which are by now his distinctive features. Boghos Levon Zekiyan (who is currently archbishop of Istanbul) is the narrating voice of this work and he recorded these words in a garden in Venice in 2000.
On 11th December 2015, the same day Roberto Paci Dalò has been awarded the Premio Napoli, his new album has been released by Marsèll Records. Roberto Paci Dalò is the winner (together with Paolo Poli, Bianca Pitzorno, and Serena Vitale) of the “Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana 2015”, which is the most prestigious national reward supporting contemporary creation, and being assigned since 1954.
Here is the jury’s motivation: “Composer, theatre director, visual and sound artist: Roberto Paci Dalò is one of the most versatile figures of the Italian scene and certainly one of our most known artists abroad. He has been a pioneer of experimental theatre since the beginning of the 80s with the ‘Giardini Pensili’ company; he is a musician and composer had been appreciated by great artists such as John Cage and Alvin Curran; he is a visual and sound artist who could assert himself on both European and American stages, and recently also in China. So, Paci Dalò certainly has contributed to giving Italian culture, which is often melancholically limited to its own boundaries, a dynamic image keeping up with the current innovation processes.”
On the very same day, Roberto Paci Dalò’s new album, 1915 The Armenian Files, has been officially released by Marsèll Records in collaboration with Giardini Pensili, Arthub (Shanghai/Hong Kong), and the Embassy of Armenia in Italy.
[ITALIANO]
L'11 dicembre 2015, data del riconoscimento del Premio Napoli a Roberto Paci Dalò, esce il nuovo progetto discografico dell'artista pubblicato da Marsèll records. Roberto Paci Dalò è il vincitore (insieme a Paolo Poli, Bianca Pitzorno e Serena Vitale) del Premio Napoli 2015.
Il “Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana” è il più prestigioso riconoscimento nazionale a sostegno della creazione contemporanea e viene assegnato dal 1954.
Questa la motivazione della giuria: “Compositore, regista teatrale, artista visivo e sonoro, Roberto Paci Dalò è una delle figure più versatili del panorama italiano, e sicuramente uno dei nostri artisti più noti all’estero. Pioniere del teatro di ricerca sin dai primi anni Ottanta con la compagnia “Giardini Pensili”, musicista e compositore apprezzato da personalità del calibro di John Cage e Alvin Curran, artista visivo e sonoro in grado d’imporsi nella scena europea quanto in quella americana, e recentemente persino in quella cinese, Paci Dalò ha sicuramente contribuito non poco a dare della cultura italiana, di solito malinconicamente ristretta nei propri confini, un’immagine dinamica e all’altezza degli attuali processi d’innovazione.”
Nella stessa giornata è uscito ufficialmente il disco 1915 The Armenian Files pubblicato da Marsèll insieme a Giardini Pensili, Arthub (Shanghai / Hong Kong) e all’Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia.
1915 The Armenian Files è un progetto ispirato dal Genocidio armeno. Il progetto comprende un disco, un film, una mostra, un'opera radiofonica, un concerto multimediale. Come nel progetto precedente “Ye Shanghai”, anch'esso pubblicato da Marsèll records e ospitato con una mostra negli spazi di Marsèlleria, anche in questo caso l'artista trae ispirazione da un triste capitolo della storia: quello del Genocidio armeno di cui cade il centenario quest'anno. Nel 1915 oltre 1.500.000 armeni vennero trucidati dal governo ottomano in quello che ora ricordiamo come il primo genocidio della storia, quello che Hitler imitò per sviluppare il suo piano di sterminio degli ebrei. Eppure, a un secolo di distanza, il Genocidio non è ancora stato riconosciuto dal governo turco.
Paci Dalò a partire da testi del poeta armeno Daniel Varoujan – torturato e ucciso a 31 anni nell'agosto del 1915 da un gruppo di ufficiali e “poliziotti” turchi – mescola elettronica, voci, strumenti acustici, ritmi e trame sonore tratte da materiale d'archivio in una tessitura fatta di suggestioni e citazioni che sono ormai il suo tratto distintivo. Boghos Levon Zekiyan (attualmente Arcivescovo di Istanbul) è la voce narrante di questo lavoro e ha registrato questi testi nel 2000 in un giardino di Venezia.
Credits
Roberto Paci Dalò
1915 The Armenian Files
Roberto Paci Dalò composition, clarinetsi, live electronics
Boghos Levon Zekiyan narration*
Stefano Spada / Light Parade beat design
Julia Kent cello
Fabrizio Modonese Palumbo electric guitar
Texts Daniel Varoujan
Recorded live in Vienna for Kunstradio on 3 May 2015 at ORF Funkhaus Studio RP4
Sound Engineers Elmar Peinelt, Markus Radinger
Kunstradio Producer Elisabeth Zimmermann
Mastered at La Maestà studio by Giovanni Versari
Produced by Roberto Paci Dalò and Mirko Rizzi
Production Marsèll, Giardini Pensili, Arthub, Ambasciata della Repubblica d'Armenia in Italia
Julia Kent and Fabrizio Modonese Palumbo recorded at O.F.F. Studio in Turin by Paul Beauchamp
* recorded in 2000