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        ROBERTO 
          PACI DALÒ 
           
          BLUE STORIES 
          live 
          cinema 
        basato 
          su 'Libro del deserto' di Ingeborg Bachmann (© Cronopio Edizioni) 
       
       
          
       
        Homepage: http://giardini.sm/projects/blue  
        Author: Roberto Paci Dalo' dalo@giardini.sm 
         
        Version: beta 
        Licence: GPL  
        Environment: All  
        Status: Development  
      "Accoglimi, 
        deserto. Accogli l'ombra nera che si addentra smarrita in te, 
        nella distesa di dune, questa piccola ombra che ha divorato di nuovo la 
        sua 
        pillola, che divora anche te con gli occhi, la tua maniera di essere e 
        di non 
        essere, la tua sabbia illuminata, dove si consuma il caos di questa follia." 
        Ingeborg Bachmann 
         
         
        COSA 
        SIGNIFICA 'LIVE CINEMA'? 
        Live Cinema è un ulteriore passo verso il futuro del cinema. Questo significa 
        che, attraverso l'uso di tecnologie digitali, è ora possibile non solo 
        lavorare su produzioni a basso costo, ma anche ripensare al cinema come 
        performing arts. Ritrovando l'emozione del cinema degli albori attraverso 
        le tecnologie più innovative e creando un set dove l'azione accade dal 
        vivo di fronte al pubblico. Il desiderio di molti: essere sul set di un 
        film. Blue Stories è tutto questo.  
         
         
      BLUE 
        STORIES BACKGROUND 
        Yves Klein e Derek Jarman mi guidano nel mondo del blu, della visione 
        e dell'ascolto. Insieme a loro il fondamentale lavoro di Dziga Vertov 
        con il suo Kinoglaz. Una riflessione a tutto tondo sul cinema che ricollega 
        il cinema degli albori con le nuove tecnologie digitali per arrivare a 
        evocare un particolare artigianato  nuovo e antico allo stesso tempo 
         dell'arte cinematografica. Dove tra expanded cinema e nuovi formati 
        si può pensare a un cinema come arte del tempo. 
        Attraverso la creazione di una serie di moduli acustici e visivi sviluppo 
        una serie di performance "released" ogni volta in maniera più o meno diversa. 
        Stanze e edifici sono abitati dal cinema che è prodotto in tempo reale, 
        in performance, di fronte a un pubblico. Elettronica innovativa, città, 
        paesaggi sonori, campionamento come pratiche di lavoro.  
         
        Il progetto procede accumulando materiali e combinando fiction con documentario 
        insieme a esplorazioni urbane e architettoniche. Nella performance tutti 
        i materiali sono mixati dal vivo creando un cinema da vivo che riporta 
        all'emozione del pre-cinema realizzato attraverso camere oscure e lanterne 
        magiche. Gioco in Blue Stories con la termi nologia e il linguaggio dei 
        programmatori e in particolare del mondo Linux (release, open source) 
        e allo stesso tempo della musica (version, remix).  
         
        Testo guida di Blue Stories è Libro 
        del deserto di Ingeborg Bachmann, pubblicato in Italia da Cronopio 
        Edizioni. Nel volume vi sono due testi Libro del deserto e Verrà 
        la morte (Wüstenbuch 
        e Der Tod wird kommen). È a 
        partire dalle sue parole che sto lavorando alla sceneggiatura in-progress. 
         
       
           
       
        UN 
        ESEMPIO DELLA COSTRUZIONE DI BLUE STORIES 
        Nei giorni precedenti alla performance - in certi casi persino il giorno 
        stesso - viaggio attraverso la città dove la performance sarà presentata. 
        Nel corso della mia esplorazione registro digitalmente immagine e suono. 
        Materiali che poi monterò attraverso computer portatili che fanno parte 
        della mia attrezzatura.I materiali montati fanno poi parte della performance 
        insieme ad altri materiali realizzati precedentemente che costruiscono 
        la struttura della performance stessa. Registrare sul posto significa 
        chiaramente avere a che fare non solo con edifici e strade ma anche con 
        gli abitanti.  
      Il 
        luogo di performance diventa così un vero e proprio piccolo set cinematografico 
        con luci, camere, regie. Il 
        video digitale mi permette anche di giocare con le sue possibilità ricreando 
        in certi casi la qualità e la texture del film in super-8. Questo grazie 
        all'utilizzo del video sfruttando allo stesso tempo le sue più alte e 
        più "basse" qualità. Nella performance lavoro mixando le immagini ed eseguendo 
        la musica basata su elettronica innovativa e campionamento. Da suoni ambientali 
        fino a veloci beat dove il suono gioca anche sull'utilizzo di frequenze 
        particolare molto gravi e molto acute. Un'elettronica minimale dove molto 
        spazio è dato al puro suono e alla sua relazione con lo spazio. Insieme 
        alle immagini - provenienti dagli hard disk dei computer -, utilizzo micro 
        telecamere a infrarossi collocate nello spazio di spettacolo. Software 
        specifici sono utilizzati per controllare tutti i parametri visivi e acustici. 
         
      La 
        prospettiva è di lavorare per un anno creando molte e diverse presentazioni 
        di Blue Stories in tutto il mondo e creando un archivio di ampie dimensioni 
        di materiali video e suono. Tutto questo per poi andare in moviola e montare 
        un film fatto di storie inevitabilmente molto particolari.   
        
        
      PENSIERI 
      "Devo 
        dire che (Il mago di Oz) è uno dei miei film preferiti" 
        - Derek Jarman, dall'intervista 
        con Jeremy Isaacs (BBC) 
      I 
        waited a lifetime to build my garden, 
        I built my garden with colours of healing  
        On the sepia shingle of Dungeness. 
        I planted a rose and then an elder, 
        Lavender, sage and Crambe maritima,  
        Lovage, parsley, santonlina,  
        Hore hound, fennel, mint and rue.  
        Here was a garden to soothe the mind,  
        A garden of circles and wooden hedges,  
        Circles of stone, and sea defences. 
        - Derek Jarman 
         
         
        
         
         
        I had just removed from my studio all earlier works. The result - an empty 
        studio. All that I could physically do was to remain in my empty studio 
        and the pictorial immaterial statesof creation marvellously unfolded. 
        However, little by little, I became mistrustful of myself, but never of 
        the immaterial. From that moment, following the example of all painters, 
        I hired models. But unlike the other, I merely wanted to work in their 
        company rather than have them pose for me. I had been spending too much 
        time alone in the empty studio; I no longer wanted to remain alone with 
        the marvellous blue void which was in the process of opening. 
         
        - Yves Klein, da The Chelsea Hotel Manifesto 
         
         
        Quando il regista cinematografico Derek Jarman (Caravaggio, 
        The Last of England, Blue e altri film) ha scoperto nel 1986 di essere 
        HIV-positivo, ha deciso di costruire un giardino nel suo cottage - una 
        casa di pescatori - sulla costa di Dungeness, Kent, vicino a una centrale 
        nucleare. Jarman ha creato cerchi di pietre, sculture fatte di vecchi 
        attrezzi e legname e un giardino basato su piante locali e altri fiori 
        che potevano sopravvivere in un ambiente così inospitale. Jarman ha iniziato 
        a raccogliere pietre dalla spiaggia organizzandole in cerchi. Ha poi aggiunto 
        oggetti lasciati dalle mareggiate, vecchi attrezzi e oggetti trovati collocando 
        tutto questo tra arbusti e fiori. Il giardino completato evoca un senso 
        di serenità e piacere ed è stato coltivato dal 1986 al 1994, anno della 
        sua scomparsa.  
        
         
         
         
      WEB 
         
        La struttura narrativa del progetto proviene da una sceneggiatura anch'essa 
        pensata come work-in-progress. Dove quindi ogni presentazione prevede 
        nuove stesure, modifiche, tagli. Differentemente a modalità consuete, 
        anche la sceneggiatura è pensata come luogo pubblico. È infatti possibile 
        seguire su Internet (nel sito appositamente creato) lo sviluppo dello 
        script fatto anche  come nella migliore tradizione  di story board disegnati. 
        Il diario di lavoro prevede anche la messa on-line di video legati a ciascun 
        luogo di presentazione. 
       
         
        DOVE 
        Blue Stories è un evento e progetto che si presenta in spazi pubblici, 
        festival cinematografici, gallerie d'arte, musei, teatri, club e in luoghi 
        quali spazi industriali riconvertiti in centri culturali. In particolari 
        circostanze può essere presentato all'aperto e sul luogo nel quale le 
        riprese sono state effettuate. Dove è possibile, è utilizzata una connessione 
        Internet per permettere il remix di immagini dalla rete consentendo anche 
        il webcasting della performance. Blue Stories permette - parallelamente 
        alla performance - di creare degli ambienti suono/video come installazione. 
         
         
         
      TAPPE 
        Materiali base di Blue Stories sono stati presentati per la prima volta 
        nel dicembre 2000 alla Fondazione Morra di Napoli. Poco prima ho realizzato 
        a Catania (Festival Mappe) il primo progetto nel quale ho messo a punto 
        il metodo che sta alla base di Blue Stories. Ho viaggiato dall'alba al 
        tramonto attraverso la città, filmando e registrando e presentando questi 
        materiali in performance la notte stessa. A Roma ho successivamente realizzato 
        Transborderline con il gruppo di architetti Stalker.  
         
        BLUE STORIES è parte del progetto permanente COSPIRAZIONI che sto 
        realizzando insieme a Patrizio 
        Esposito 
         
         
         
        
      Roberto 
        Paci Dalò, Atene, marzo 2001 
        
       
         
       
         
         
          
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