Questo file è dedicato ai partecipanti al laboratorio.
I temi/soggetti riguardanti il lavoro sono abbastanza chiari nelle altre sezioni
di questa pagina. Un'occhiata a Il mago di Oz sarebbe consigliabile (si
trova anche in edizione economica edito da Rizzoli).
Quello che si intende fare è la realizzazione di un progetto
contemporaneamente presso il Teatro delle Moline e nel cyberspace (cioé
qui!).
Si tratta di un progetto pilota poiché in Italia (ma anche in Europa) non
si è a conoscenza di progetti del genere.
Visitando la
Il primo giorno di laboratorio è mercoledì 1 maggio alle ore 15.00,
e si apre con il seminario.
Nel corso di LINGUA FRANCA sono affrontati argomenti e domande che costituiranno
la base per il lavoro laboratoriale.
Con la partecipazione di Claudio Meldolesi, Cristina Piccino, Cesare Lievi
(regista di casa alla Scala di Milano come alla Schaubüne di Berlino e al
Burgtheater di Vienna), del disegnatore Oreste Zevola (che vive e lavora tra
Napoli e Parigi), e l'inaugurazione on line diDue Sequenze, mostra
fotografica di Silvia Lelli e Roberto Masotti, su Demetrio Stratos.
Ci sembra che la presenza di questi ospiti possa dare all'incontro una linea
coerente pur nella consapevolezza delle differenze, ed anzi, grazie a queste.
Alle 21 verrá presentato lo spettacolo Terra di nessuno. Lavoro
teatrale che ha debuttato nel 1993, lo spettacolo ha recentemente rappresentato
il teatro italiano a Vienna. Lo spettacolo vede un testo composito di tre autori:
il filosofo Giorgio Agamben con cui la compagnia ha realizzato un progetto di tre
anni, Isabella Bordoni e il regista e attore Marcello Sambati della commpagnia
Dark Camera. Di Isabella Bordoni è possibile leggere alcuni dei testi di
spettacoli teatrali
[Terrae Motvs] e
[Temporale]
e opere radiofoniche[Lost Memories]
e [Many Many Voices] realizzati dal 1985.
Importante: i materiali dello spettacolo (oggetti e scene visiva e acustica)
rimarranno presso il Teatro delle Moline e saranno usati come materiali di lavoro
per il laboratorio.
Dal punto di vista tecnico, sarà utilizzato un sound enviroment controllato via computer, questo significa - ad esempio - la possibilità di registrare digitalmente voci, suoni, e reimmetterli in circuito quasi in tempo reale.
Rapporto voce/gesto, voce/movimento
corpografie
Allenamento a compiere gesti spontanei per rendere naturali comportamenti
artificiali e 'costruiti'.
Attore: uomo-libro
Zeami
Costrizione / posture / ripetizione / variazione
Applicazione di ogni tipo di codice musicale applicato alla scrittura scenica
(cfr. termini tecnici: andante, allegro, fff, rallentando). Utilizzo del
metronomo.
Tempi diversi, anche simultanei, all'interno della stessa scena.
Parola come immagine / proiezione e adesione / monologo
Bilanciamento tra tempi diversi segnalati dal continuo contrappunto tra immagine
e suono e tra suono in diretta e suono registrato.
Le tecnologie digitali permettono la creazione di un ambiente acustico
estremamente flessibile e modificabile in ogni punto, nel corso del processo
lavorativo. Uso di sistemi interattivi anche per l'irruzione dell'indeterminato -
o aleatorio - nel lavoro.
Immobilita' / iterazione / sfasamento:
tre varianti specifiche di una precisa opzione temporale nella composizione del
suono e dell'immagine.
Il gioco della luce
Allargare e restringere il campo attraverso la luce, la bidimensionalità
della scena.
Aree e campi di energia: delimitazione dello spazio scenico in settori oguno dei
quali con caratteristiche definite.
Ripresa del medesimo soggetto secondo diversi punti d'osservazione e diverse
proporzioni (sogno).
'Nero'. Assenza di luce, divisione in quadri, spostamento di luogo nella
successione delle scene ( ad ogni buio si passa in un ambiente diverso ).
Primi piani dati dalla luce. Sovraesposto, sottoesposto.
Scarti percettivi attraverso utilizzo di trucco / maschere / costume / burattini
e marionette / teatrini.
Coreografia. Simultaneità. Tecniche di sincronismo. (cfr. arti marziali)
Architettura cinetica. L'impianto scenotecnico è elemento essenziale del
gioco scenico che introduce lo spettatore in un mondo di sogno dove il movimento
è contrassegnato da un percorso e da una durata che non corrispondono a
quelli comunemente esperiti nel reale.
Area scenica divisa in varie fasce orizzontali (la scansione spaziale si riflette
sull'organizzazione formale: ogni scomparto ha infatti una sua precisa
conformazione dal punto di vista sonoro e visuale).
Messinscene situate in una terra di nessuno, inventività pura e
ripetizione e frequenza delle scene invisibili ( per gli effetti di
simultaneità, la tenuità delle fonti luminose, le limitazioni del
campo visivo...)
Ogni ambiente è diviso in tre settori, denominati ritratto(oggetti
e persone in primo piano), natura morta ( a metà palcoscenico),
paesaggio (in fondo al palcoscenico).
Ai tre settori spaziali corrispondono tre intensità espressive nel gesto,
nella parola e nella musica: da un'intensità minima detta 'di pelle',
(lentezza , pacatezza), si passa a un'intensità media detta 'di carne', e
a un'esasperazione eccessiva detta 'ossa'.
A fissarlo intensamente il palcoscenico si allontana all'infinito.
"Le parole per lui erano come molecole. Ne spezzettava le parti. E ogni volta che la usava non aveva paura di distruggere la parola. Il linguaggio era veramente vivo. Le parole erano sempre in sviluppo e cambiavano. Gli bastava qualsiasi cosa alla radio - sentiva un annuncio o qualche altra cosa - e subit cominciava a vedere le parole distribuite sulla pagina. Il modo in cui noi usiamo il linguaggio non ce lo permette. Ma questo era un altro modo..." (Bob Wilson su Christopher Knowles)
Per suggerimenti, commenti, contributi potete mandare un messaggio
[Metrodora Indice]