Aprire una libreria all'interno di uno spazio come un circolo vuole dire una continua
interazione tra sapere e socialità.
Aprirla ininterrottamente dal pomeriggio alla sera sottointende la volontà di una
contaminazione
e di uno scambio, a nostro avviso, necessari.
Pensiamo, insomma, di vivere in un'epoca di frontiera che anticipa ed introduce l'apertura
di nuovi territori. Vorremmo porci
proprio a cavallo di questa frontiera, intuendo le incongruenze, le contraddizioni talvolta
dolorose,
la brutalità ma anche la straordinaria ricchezza che quest'epoca di post e di pre,
senza molti hic et nunc, può dischiudere.
Le categorie tradizionali si sono indubbiamente modificate, sono ormai altro da sé,
senza però essere approdate a nuove sicurezze.
Ci incontreremo con gli autori e con gli artisti, dei lavori che esponiamo, non fosse altro
perché il libro non è un'esperienza individuale
ma un lungo viaggio collettivo.
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